Nella memoria collettiva da sempre il 13 dicembre è la data legata a Santa Lucia, il cui culto è nato a Siracusa, suo luogo nativo, di martirio e di prima sepoltura, subito dopo la sua morte. Poi arrivato a Ravenna, Venezia, quasi tutto il nord Italia. Ma la martire siciliana è conosciutissima anche in molti paesi del nord Europa ed in molti altri luoghi del mondo.
Come si celebra il culto in Italia
Ogni anno nella città natia siciliana viene celebrata una grande festa con una processione che dura oltre otto ore. Gli uomini della congregazione dei “Berretti verdi”, al grido di “sarausana jè” (siracusana è), trasportano un simulacro che rappresenta la Santa, contenete una sua reliquia, dal Duomo fino al Santuario di Santa Lucia al Sepolcro, primo luogo di sepoltura della Martire.
Le donne invece seguono il simulacro con il piccolo reliquiario contenente tre frammenti delle costole della Santa. In Sicilia, oltre che a Siracusa, Palermo e Trapani, si festeggia Santa Lucia anche a Valguarnera Caropepe, dove si porta in processione “u pagghiolu” (il pagliolo), un arbusto di paglia assemblato con del fil di ferro, alto fino a cinque metri e con un diametro di circa un metro. Si tratta di una specie di cero votivo, sulla cui sommità vi è acceso un fuoco, e viene portato per le vie del paese seguito dal quadro raffigurante la Santa e dalla banda musicale. A Napoli nell’omonimo quartiere, Santa Lucia, la sera del 12 Dicembre un busto della Santa, fatto con argento fuso degli ex-voto dei fedeli, viene portato in processione dalla chiesa di “Santa Lucia al Monte” fino al mare. La processione poi riparte sulle barche e fino al Castel dell’Ovo, il castello più antico di Napoli. Con questo rito i cittadini chiedono che la luce di Lucia illumini le notti buie e guidi sempre i pescatori verso casa. A Massaquano, frazione di Vico Equense (Napoli) invece la festa inizia con il lancio di nocciole benedette, che rappresentano gli occhi della Santa, dal tetto della cappella di Santa Lucia. Tradizione tramandata dal 1500 alla quale seguono le celebrazioni religiose con la presentazione dei doni per i bisognosi. In Puglia è festeggiata sia nella provincia di Foggia e di Bari, dove vige la tradizione di realizzare dei suggestivi Falò, sia in quella di Lecce. A Scorrano (Lecce), in particolare, tra balli e canti della tradizione, viene allestita la fiera di Santa Lucia, nella quale si vendono soprattutto attrezzi per l’agricoltura, che dura quattro giorni e nell’occasione vengono offerte ai visitatori le “pittule”, che sono dolci tradizionali natalizi. Santa Lucia, viene onorata con festeggiamenti anche in Austria, a Malta e perfino in Australia, in Brasile e in Argentina, probabilmente perché tramandata dai migranti italiani.
La storia di Lucia
Lucia era una giovane cristiana di Siracusa vissuta tra il III e il IV secolo e promessa in sposa ad un giovane pagano.
Orfana di padre a soli cinque anni, la giovane si occupò della madre affetta da una grave malattia per lungo tempo. Si recò quindi in pellegrinaggio a Catania, sul sepolcro di Sant’Agata, per invocarne l’intervento e proprio qui successe una cosa decisamente fuori dall’ordinario: durante la preghiera la ragazzina si assopì e vide in sogno la Santa che le rivelò il suo destino. Ritornata a Ragusa e constatata la miracolosa guarigione della madre, Lucia decise di affidarsi completamente a Dio e regalò tutto ciò che possedeva ai poveri: forniva aiuto ai cristiani nascosti nel regno del terrore sotto il dominio dell’imperatore Diocleziano e per trasportare più provviste possibili attaccò le candele ad una ghirlanda – ancora oggi simbolo della Santa – in modo da avere libere entrambe le mani. Il suo promesso sposo, insospettito dal comportamento della giovane Lucia e oltretutto da essa rifiutato, decise di denunciarla alle autorità come cristiana, nonostante fosse al corrente delle persecuzioni in corso al tempo. Risultato? La condanna a morte.
La tradizione dice…
Nella notte tra il 12 e il 13 Dicembre i bambini vanno a letto presto nella speranza di trovare i regali al loro risveglio. È buona usanza lasciare sul tavolo della cucina un piatto con del cibo e un bicchiere di latte caldo, affinché sia Santa Lucia che il suo asinello possano nutrirsi prima di ripartire per il loro viaggio verso le case di tutti gli altri bambini.