Fabio, l’ingegnere di 32 anni vittima di una tentata rapina, è stato sparato mentre difendeva il suo motorino da due ragazzi che lo volevano a tutti i costi. Uno dei due, con un passamontagna, preso dalla frustrazione, apre il fuoco sparando due colpi contro l’ingegnere. Fabio si accascia a terra. Il benzinaio, che era proprio vicino lui, chiama i soccorsi mentre i due criminali fuggono via.
A qualche giorno di distanza Fabio riesce a rispondere a qualche domanda e a raccontare la sua storia. Adesso è ricoverato all’ospedale del Mare, nel reparto di Chirurgia vascolare. Il Mattino fa sapere che non è in pericolo di vita, però ha rischiato grosso.
“Se ci ripenso mi vengono gli incubi. Ora desidero solo lasciarmi alle spalle quanto accaduto sperando che nessun altro debba mai ritrovarsi in una situazione del genere: non è possibile, non si può accettare il fatto che si debba rischiare la vita per uno scooter”.
“Il pensiero principale, quello che ha preso corpo al momento della rapina, riguardava tutti i sacrifici che avevo fatto per comprare lo scooter. Lavoro, sono un ingegnere: in quegli istanti ho visto il rischio che venissero vanificati tutti gli sforzi che avevo fatto“.