Faceva parte di quel milione di persone affette da ludopatia, la malattia che imprigiona la testa di un soggetto nel giocare costantemente soldi. Non importa dove: slot machine, casinò, carte; il tutto pur di sperare di ottenere un ritorno economico. Questa è la storia di una di quelle persone affette da Ludopatia, e che ha chiesto a Le Iene un aiuto perché la sua vita è stata distrutta a causa del gioco d’azzardo.
Il professionista, che decide di rimanere anonimo, dichiara di essere un freelancer. È sposato, ha una moglie che lo ama ma che non sa nulla della sua situazione. Il freelancer riesce a guadagnare dai 2000 ai 2500€ a mese. Il problema sta che si è riempito di debiti a furia di giocare ogni volta soldi alle slot machine: così di quei 2000 euro che guadagna, una somma che può arrivare anche a 1700€ li perdeva giocando. Il professionista dunque chiede un aiuto, perché non vuole rovinare il suo matrimonio a causa del gioco d’azzardo.
Fortunatamente riesce a bloccarsi l’accesso tramite alcuni punti e siti online, ma tale blocco presenta una grave falla: l’esclusione si può tranquillamente annullare. Come dimostrato dal programma televisivo, chiunque decida di auto escludersi poteva rientrare. Questo ci fa capire che se qualcuno vuole smettere, la prima cosa da fare è partire dalla sua testa.