“Arrestate papà! Arrestate papà! Picchia mamma!” Sono le parole che una ragazzina di 12 anni ha pronunciato con voce tremante mentre i carabinieri di Casamicciola Terme, uno dei sei comuni dell’isola di Ischia, bussavano alla porta di casa. Grazie a questa testimonianza, il padre della ragazzina è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti contro familiari e/o conviventi in presenza di minore e lesioni personali. La ragazzina ha rivelato ai militari una storia di violenza familiare che si protraeva da tempo durante la conversazione tra sua madre, una donna di cinquant’anni, e i carabinieri, che erano stati chiamati dall’amica della vittima dopo aver ricevuto un messaggio su WhatsApp.
Nonostante avesse cercato aiuto dalla sua amica, la donna vittima di violenza non aveva avuto il coraggio di rivelare ai carabinieri di essere stata picchiata dal suo compagno. Si era limitata a dire ai militari, a voce bassa: “Va tutto bene”. Tuttavia, lo stato di shock in cui si trovava, le sue lacrime e un livido sull’occhio destro erano indicativi e rivelavano ciò che era accaduto poco prima in quella casa. Poco prima, la centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Ischia aveva ricevuto una richiesta di aiuto che aveva allarmato i colleghi della stazione di Casamicciola Terme. La donna vittima di violenza aveva avvisato la sua migliore amica delle continue violenze subite. Lo aveva fatto con un gesto del pollice in su: un segnale inequivocabile di pericolo. Tra le due donne, infatti, era stato fatto un accordo: se si fossero verificati nuovi maltrattamenti in casa, la donna avrebbe inviato un messaggio del genere all’amica. Così è partita la segnalazione e i carabinieri sono arrivati all’appartamento indicato.
Ad aprire la porta è stata la stessa vittima, che ha negato le violenze e ha dichiarato di essere sola in casa con sua figlia. Tuttavia, è stata proprio la ragazzina a rivelare tempestivamente ciò che era accaduto e a mettere in guardia i militari sul fatto che suo padre, che invece si trovava in casa, potesse fuggire. Uno dei due carabinieri si è precipitato sul retro dell’abitazione per prevenirlo, mentre l’altro è rimasto sulla porta d’ingresso. Poco dopo, i due militari hanno scoperto il compagno della donna intento a riempire una borsa. Così l’uomo viene arrestato con l’accusa di maltrattamenti contro familiari e/o conviventi commessi in presenza di minore e lesioni personali.
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