Un testimone oculare ha rivelato nuovi dettagli sulla morte di Giuseppina Caliandro affermando che l’incidente non è stato causato da un pirata della strada, bensì da un uomo con cui aveva appena litigato. Il testimone, un giovane di 26 anni, ha riferito alla stazione dei carabinieri di Cuvio ciò che ha visto: “Il conducente dell’auto ha messo in moto, ha fatto un paio di metri all’indietro, poi ha ingranato la prima marcia e ha schiacciato la ragazza contro il muro, per poi scappare”.
Secondo la testimonianza, erano appena passate le 21:00 di sabato sera, il 1° luglio. Il giovane si trovava con un gruppo di amici nel centro di Gemonio e avevano appena ordinato delle pizze da un ristorante locale. Erano bloccati dal traffico in cerca di parcheggio quando hanno udito i primi rumori.
“Io ho sentito una lite, con persone che urlavano ad alta voce, bestemmiando, e poi ho notato un uomo con una maglietta strappata che camminava, probabilmente stava litigando con una ragazza”, ha dichiarato il testimone ai carabinieri. Ha inoltre notato che “quando stava salendo in macchina, la ragazza ha colpito la carrozzeria dell’auto o forse direttamente il conducente, che poi ha messo in moto”.
Questa testimonianza fornisce un nuovo quadro degli eventi che hanno portato alla tragica morte di Giuseppina Caliandro, sottolineando che l’investimento mortale non è stato un incidente stradale casuale ma sembrerebbe essere stato intenzionale, con l’autista che avrebbe deliberatamente schiacciato la vittima contro il muro prima di fuggire dalla scena. Attiva le notifiche sul Sito Web per rimanere sempre aggiornato. Per seguire le nostre dirette visita la nostra pagina Facebook Pino Grazioli News.