Che si tratti di Streamer, influencer, youtuber, tiktoker o che i guadagni arrivino dai social di Meta non importa: la Guardia di finanza mette alle strette chiunque incassi tramite la monetizzazione attiva dai social. Tale monetizzazione avviene all’interno della piattaforma che paga i Content Creator per creare video sulle piattaforma sociali. L’agenzia delle entrate parla chiaro adesso: “I compensi che le celebrities percepiscono per l’esecuzione di sessioni di photoshooting nelle quali la loro immagine o testimonianza è associata a un marchio o a un prodotto per rafforzarne la credibilità, questi costituiscono redditi di lavoro autonomo”.
Inoltre, tale controllo avverrà anche sulle attività locali che guadagnano grazie ai social: Servirà aprirsi dunque un’altra Partita Iva apposita per dichiarare e mostrare i profitti dalle piattaforme e non solamente quella della propria attività (qualunque essa sia).