“Finalmente capiranno che non c’entriamo nulla in questa dolorosa vicenda”.
A parlare, attraverso il loro legale, l’avvocato Salvatore Esposito, sono i tre fratelli, due maggiorenni e una minorenne, accusati dai magistrati della Procura di Torre Annunziata di istigazione al suicidio nell’ambito delle indagini sulla morte del 13enne di Gragnano (Napoli) che, lo scorso primo settembre, è precipitato nel vuoto dalla sua abitazione.
La procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro dei cellulari dei sei indagati, di cui quattro minorenni e due maggiorenni, per la morte del tredicenne.
Tre degli indagati sono fratelli: la loro abitazione è stata perquisita nei giorni scorsi e a seguito dei controlli non sarebbero emersi elementi rilevanti per le indagini. L’avvocato dei tre fratelli ha dichiarato che “i tre ragazzi si dichiarano estranei ai fatti e sperano che le indagini possano quanto prima chiarire le circostanze di questa dolorosa vicenda”.
Relativamente alla decisione della procura di Torre Annunziata concernente il sequestro dei cellulari, l’avvocato Esposito ha dichiarato che essa è stata accolta con sollievo dagli stessi.
Gli inquirenti hanno inoltre ascoltato la fidanzatina del tredicenne alla quale Alessandro ha inviato quello che può essere definito un messaggio di addio.
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