L’esperto di malattie infettive coinvolto nel caso australiano del verme rinvenuto vivo nel cervello umano aveva previamente avvisato che il 75% delle nuove infezioni ha origine negli animali. Massimo Andreoni, professore di Malattie Infettive presso l’Università Tor Vergata di Roma, sottolinea che i parassiti costituiscono una nuova minaccia. Egli spiega che, nonostante le infezioni virali o batteriche siano più comuni, sia il nostro corpo che quello di altre specie possono fungere da serbatoio per parassiti o vermi. Questa situazione è accentuata dall’urbanizzazione sempre più diffusa degli animali selvatici, come serpenti, rettili e uccelli. Andreoni, che è anche direttore scientifico della Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), fa notare che, solitamente, il nostro sistema immunitario è in grado di contrastare tali minacce. Tuttavia, quando la quantità di vermi ingerita è considerevole o le difese immunitarie sono deboli, è più probabile che i parassiti si diffondano.
In ogni caso ecco cosa spiega: «Esistono diverse infestazioni da vermi che possono colpire gli esseri umani: in genere restano localizzate nell’intestino provocando disturbi gastrointestinali; quando eccezionalmente superano la barriera intestinale e entrano in altri organi attraverso il flusso sanguigno, rimangono però in un stato larvale». In genere le nostre difese immunitarie sono in grado di combattere la minaccia ma «se la quantità di vermi ingerita è abbondante o le difese immunitarie basse, è più facile che il parassita si diffonda»,