“La ragazzo è sotto choc, non parla, sa di aver rovinato la vita di un ragazzo, la sua e quella di due famiglie”, afferma Davide Piccirillo, avvocato di L. B., il 16enne reo confesso per l’omicidio di Giovanbattista Cutolo, il 24enne musicista a cui ha tolto la vita il 2 settembre a Napoli, in piazza Municipio. Il legale si sofferma sulle condizioni psicologiche del suo assistito: “Ha metabolizzato il suo gesto, ha chiesto scusa alla famiglia e valuteremo il momento opportuno per avanzare le scuse anche ai parenti del giovane musicista.”
Sulla dinamica, Piccirillo conferma quanto emerso dall’interrogatorio anche se una risposta sul perché si sia arrivati a un epilogo così tragico non c’è ancora: “C’è stata una discussione tra ragazzi, una rissa. Poi resta il gesto legato a uno stato d’animo di confusione. Non abbiamo capito ancora che cosa sia successo in quel momento. Lui è molto restio a parlare.”
Nel passato di L. B. c’è un’infanzia difficile e un episodio rilevante all’età di 13 anni, pare addirittura un tentato omicidio, capo per il quale, vista l’età, non poteva esserci l’imputazione: “I suoi trascorsi sono complicati – spiega l’avvocato – Alla luce di quello che accadde, il magistrato ha deciso che il mio assistito facesse un percorso di riabilitazione che lui ha superato.”
Non è ancora tempo di parlare di strategie difensive: “Il ragazzo ha diritto a un processo e ad essere difeso nel miglior modo possibile. Lui è distrutto, rischia molto. Ha ammesso tutto, quindi questo è un fatto assodato. E’ riduttivo parlare di rischio, lui è affranto perché sa di aver rovinato la vita di due famiglie.”
Nella giornata di ieri, 4 settembre, è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Giovanbattista Cutolo. Da quanto emerso, sembra che il giovane sia stato raggiunto da tre colpi di pistola, di cui uno alle spalle. Per il referto ufficiale, però, serviranno settimane. Domani, mercoledì 6, si terrà il funerale nella Chiesa del Gesù Nuovo. Una funzione alla quale parteciperanno anche diversi volti istituzionali, sia locali che nazionali, a testimonianza di come la morte senza senso di Giogiò abbia lasciato il segno non solo a Napoli.