Nell’inchiesta sulla tragica morte della giovane di 15 anni avvenuta il 2 maggio 2023 ad Avellino a causa di una folgorazione nella vasca da bagno, ci sono stati sviluppi significativi. Gli investigatori hanno scoperto che il caricabatterie cinese utilizzato dalla ragazza era difettoso, portando al sequestro di un gran numero di prodotti simili e al coinvolgimento di cinque imprenditori, di cui quattro cittadini cinesi, operanti in Lombardia e Toscana.
Questi imprenditori erano importatori e distributori dei caricabatterie coinvolti nel sequestro, poiché sono risultati non conformi agli standard di fabbricazione comunitari e potenzialmente pericolosi. In particolare, nel caricabatterie utilizzato dalla giovane sono stati identificati difetti di fabbricazione in uno dei componenti interni, il “condensatore ceramico a disco”. Questo componente, di importazione cinese, ha mostrato difetti dovuti alla scarsa qualità tecnica del materiale con cui è stato realizzato durante gli accertamenti tecnici non ripetibili.
Secondo le conclusioni del Racis, se il condensatore interno del caricabatterie fosse stato costruito utilizzando componenti elettrici in linea con i criteri tecnici previsti, la tragica folgorazione non sarebbe mai avvenuta.
Le autorità hanno eseguito i provvedimenti di sequestro in diverse località, compresi i Comuni di Calenzano (Firenze), Sesto Fiorentino (Firenze), Pontedera (Pisa) e Trezzano sul Naviglio (Milano). La morte della ragazza avvenne il 2 maggio 2023 a Montefalcione (Avellino) a causa di una scarica elettrica che si propagò attraverso il corpo della minore dal cavo USB mentre si trovava nella vasca da bagno.
Inoltre, è stato scoperto che i dispositivi sequestrati mancavano di istruzioni d’uso, avvertenze di sicurezza, dichiarazioni di conformità “CE” e della marcatura di “classe Y”, tutti requisiti tecnici richiesti per dispositivi elettronici di questo tipo. I cinque indagati dovranno rispondere di reati tra cui frode in commercio, vendita di prodotti industriali con marchi falsi e omicidio colposo in relazione alla tragica morte della giovane di Montefalcione.