Un nuovo scontro all’Alta Corte di Londra si è svolto oggi in un’udienza privata per decidere il destino della piccola inglese Indi Gregory, condannata in Inghilterra a soli 8 mesi a vedersi staccare la spina contro la volontà dei genitori, Dean Gregory e Claire Staniforth, per una gravissima malattia mitocondriale ritenuta incurabile dai medici e dalla giustizia del Regno Unito. E ancora una volta il padre e la madre della neonata ricoverata al Queen’s Medical Centre di Nottingham hanno affrontato il giudice Robert Peel, incaricato del caso, per cercare di prolungare il più possibile la vita della figlia contando anche sull’aiuto in arrivo dall’Italia.
Ma il magistrato non ha cambiato minimamente la sua opposizione al trasferimento della neonata nell’ospedale Bambino Gesù di Roma o in altri centri che potrebbero farsi avanti per continuare le terapie e il supporto vitale, nonostante la concessione della cittadinanza italiana alla piccola da parte del governo della premier Giorgia Meloni. Indi viene considerata a tutti gli effetti una malata terminale e ogni tentativo di tenerla in vita non farebbe che sottoporla a ulteriori sofferenze.
Resta per il giudice da decidere – e intende farlo emettendo un verdetto entro questa settimana – solo il luogo in cui dovrà trovarsi la neonata quando saranno staccati i macchinari: fra le opzioni possibili ci sono lo stesso ospedale in cui è ricoverata, un hospice e anche un ultimo ritorno a casa. Questa è quella preferita dai Gregory che però stanno ancora cercando ogni via percorribile per evitarla.