Sassonia vicino Lipsia. È qui che termina la fuga di Filippo. Intercettato dalle forze dell’ordine in Germania, ieri mattina, a breve arriverà l’estradizione in Italia. Una settimana di latitanza, il ritrovamento del corpo di Giulia riverso in un canalone che porta al lago Barcis, tracce lasciate sul cammino (banconote sporche di sangue per pagare ad un distributore di benzina e telecamere che hanno catturato in più punti il passaggio della sua vettura), un mandato di arresto europeo nei suoi confronti. In Germania Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l’iter lì, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere.
Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. È quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna. Il corpo, nonostante quasi una settimana nel bosco, è stato ritrovato integro, probabilmente perché non è stato gettato da 50 metri ma portato in braccio giù lungo il dirupo e deposto sotto una grande roccia. Infine, è stato coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi.