L’ Unione nazionale consumatori ha scritto alla parrocchia Santo Stefano di Capri, affinché il vasto patrimonio immobiliare di cui è proprietaria continui ad essere usato per ospitare le famiglie, specie quelle bisognose, e non i turisti.
Un richiamo dovuto al fatto che la parrocchia avrebbe avviato “azioni di sfratto o rilascio a danno di cittadini capresi e di associazioni che operano nel sociale”, è che l’obiettivo potrebbe essere quello di impiegare gli immobili “per attività diverse da quella abitativa”, come “per fini ricettivi extralberghieri”. A macchia d’olio si stanno diffondendo B&b e case vacanza, a danno spesso del cittadino che cerca casa e rischiando di “snaturare” l’isola. Il troppo storpia, sempre.