Si tratta di una delle proposte contenuta nel pacchetto di emendamenti al testo di riforma del Codice della strada, e a proporlo è l’intergruppo parlamentare peri diritti degli animali e la tutela dell’ambiente. “Anche gli animali – ha detto ieri Brambilla, presidente dell’Intergruppo – meritano tutela sulle strade: dallo sfruttamento e dai pericoli che corrono (e possono fare correre alle persone). I nostri emendamenti contengono importanti misure di civiltà che gli italiani chiedono a gran voce da tempo; mi auguro che il Parlamento li sostenga”. L’emendamento contro l’abbandono degli animali per strada è pensato non solo per ridurre il fenomeno, ma anche per abbassare il numero di incidenti che sono legati proprio al randagismo. La proposta è quindi di punire l’abbandono con la sospensione della patente, che diventa revoca dopo la condanna definitiva, e in aggiunta ci sarebbe il fermo del veicolo. Un giro di vite che potrebbe sommarsi all’inasprimento delle pene, previsto dalla proposta di legge depositata dalla deputata, e all’esame della commissione Giustizia, che equipara l’abbandono al maltrattamento degli animali: la condotta verrebbe quindi punita con il carcere da 3 a 5 anni, non più un anno, e con una multa da 5 a 30mila euro.