In un presepe di Avellino spuntano due mamme: E San Giuseppe? Escluso dalla scena, quasi “accusato” di rappresentare quella cultura antica e patriarcale. Sono cambiati i tempi.
Ad allestirlo, don Vitaliano Della Sala, sacerdote non nuovo a questo tipo di “contaminazioni” alquanto discutibili. Il suddetto presepe – ha spiegato il religioso – è stato realizzato contro l’esclusione e le discriminazioni, per ricordare “la lunga traccia di sangue che hanno lasciato nella storia”. Così, la scelta di posizionare due mamme (e un angelo) accanto a Gesù bambino rappresenterebbe proprio un segno di vicinanza alle persone della comunità Lgbt. “Il disprezzo, anche da parte di settori della Chiesa cattolica nei loro confrontiì e la loro condanna a prescindere, senza un confronto serio e onesto, è una sorta di pennellata di tenebre che contribuisce a dipingere la notte del nostro tempo”, ha affermato don Vitaliano. Ecco perché in quel presepe ci sono due mamme, con buona pace della tradizionale Sacra Famiglia celebrata come esempio dalla Chiesa e dai Papi, ma forse ritenuta ormai sorpassata e troppo conservatrice da chi interpreta in chiave ideologica anche le realtà di fede. “La luce del Natale quest’anno la vedo risplendere anche su queste famiglie, colpite da critiche e condanne disumane e antievangeliche”, ha dichiarato il sacerdote.
Il rischio però è quello di stravolgere quel messaggio di fede simbolo della cristianità. E voi cosa ne pensate?