Il direttore del carcere di Sao Pedro de Alcantara ha voluto che i nuovi sorveglianti iniziassero il loro servizio poco prima di Natale nel carcere dello stato meridionale di Santa Catarina. Ma non si tratta di cani, come tutti penserebbero, bensì di oche. Il mantenimento di queste famosissime sorveglianti è tra l’altro più economico rispetto a quello dei colleghi a quattro zampe, per questo motivo, gli animali hanno sostituito il migliore amico dell’uomo nello svolgimento della pattuglia intorno al perimetro del carcere. Le oche sono impiegate nel servizio di sicurezza, in concomitanza con gli altri sistemi di sorveglianza, per evitare eventuali fughe da parte dei detenuti. Nei momenti di pausa viene concesso agli animali di sguazzare nel loro laghetto privato, prima di tornare a passare in rassegna gli spazi verdi fra la recinzione interna del carcere e il muro di cinta. Il direttore del carcere ha spiegato che le oche vengono utilizzate come animali da guardia da secoli, perché sono particolarmente adatte al compito. Questo perché “non solo i loro versi di allarme sono decisamente distinguibili”, ma anche perché sono “animali istintivamente protettivi del loro territorio” e quindi naturalmente adatte al lavoro di guardia rispetto a cani ed esseri umani.