Francesca Dell’Aquila è stata per anni consigliera comunale a Monza per il partito Democratico. Nei giorni scorsi si è dimessa dall’incarico politico perché, non potendo seguire le sedute del consiglio da remoto, non le era possibile stare vicina alla sua bambina nata tre mesi fa.Un’incompatibilità che ai più sembra superabile, viste le possibilità che al giorno d’oggi offre la tecnologia, eppure non è stato così. “Una bambina così piccola ha costante bisogno della sua mamma e non era possibile per me portarla nella sede del consiglio comunale, ambiente che non può essere frequentato da una neonata, per di più in orario serale, in inverno, per tante ore. Tra la fine della gravidanza e le prime settimane di vita di mia figlia avevo già fatto diverse assenze e non volendo farne altre, ho deciso di rassegnare le dimissioni che sono irrevocabili. Vedendo che altri Comuni consentivano la partecipazione alle sedute da remoto, ho proposto questo tipo di operazione anche da noi, per poter continuare ad adempiere il mio dovere. Il riscontro è stato positivo in termini di consapevolezza del tema, però nei tempi e nei modi non altrettanto, dal momento che l’unica soluzione prospettata era una modifica dell’intero regolamento del consiglio comunale, con tempi di uno o due anni”.