Aperto il processo a Milano, l’unico imputato, l’assassino reo confesso Alessandro Impagnatiello, il quale ha pianto per tutta la prima parte dell’udienza. Nella prossima udienza, dal processo sono state escluse le telecamere, verranno sentiti i primi testimoni dell’accusa, rappresentata dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, ma il processo entrerà nel vivo il prossimo 7 marzo quando verrà interrogata Loredana e Chiara Tramontano, rispettivamente madre e sorella della vittima, ma anche la giovane che intratteneva una relazione con l’imputato e che incontrò la 29enne poche ore prima del delitto. La corte ha accolto le prove presentate dall’accusa – una trentina di testimonianze, ma anche video privati, immagini delle telecamere e chat – così come i due testimoni della difesa che ha chiesto anche l’esame dell’imputato e le richieste della parte civile. Alessandro Impagnatiello, reo confesso e detenuto nel carcere di San Vittore, si è presentato in Tribunale con barba lunga, giaccone blu e jeans. Non ha mai alzato lo sguardo mentre entrava nell’aula della prima Corte d’Assise. Ha reso poi delle dichiarazioni spontanee, sempre in lacrime: “Ci sono persone a cui devo scuse, ma non saranno mai abbastanza. Quel giorno con Giulia e Thiago me ne sono andato anche io. Non chiedo che le scuse vengano accettate perché sto sentendo forte ogni giorno cosa significa perdere un figlio… chiedo che le mie scuse vengano ascoltate. Porgo scuse eterne alla famiglia di Giulia spero di non svegliarmi più al mattino”. Mentre l’imputato pronunciava queste parole, la sorella e il papà di Giulia sono usciti.