Un’altra categoria, al di là dei lavoratori e delle lavoratrici, ha bisogno di tutele nel momento in cui si allarga la famiglia e troppo spesso, purtroppo, è lasciata a sé stessa. Si tratta degli studenti e delle studentesse universitari, che frequentano i corsi quasi a tempo pieno oppure conciliandole con un’altra professione e che, diventando neogenitori, si trovano in molti casi a perdere un anno di studio perché impossibilitati a seguire le lezioni in presenza. Ma dall’ Università Statale di Milano si muovono i primi passi verso una rivoluzione in tal senso: l’ateneo milanese sta infatti intraprendendo una strada che potrebbe portare tutti i neogenitori – mamme e papà – a usufruire di una sorta di tutela della genitorialità, con speciali permessi universitari che permetterebbero di continuare il percorso di studi in maniera più elastica. Dunque il neo genitore durante il corso di studi avrebbe diritto (opzionale, non obbligatorio) a non presenziare alle lezioni in sede, seguendole invece da remoto. Tutto questo dai due mesi prima del parto e fino ai sei mesi di vita del bambino, sia nel caso di genitori biologici, sia per i genitori adottivi e affidatari.