Vittorio Feltri andrà a processo per “Istigazione all’odio razziale”, è l’accusa contestata dai magistrati romani. Tutta colpa delle frasi sui meridionali e sulla “terronia”. E dell’esposto presentato dall’ex senatore Saverio De Bonis. È da lì che è partita l’indagine che costringerà Feltri ad affrontare un processo che verrà celebrato con rito abbreviato, la cui eventuale condanna dunque comporterà la riduzione di un terzo della pena.
Feltri sottolinea di essere stato anch’egli discriminato a volte (“a me chiamano polentone da 100 anni…”) e resta del parere che “il Sud non si è politicamente evoluto”. Un Sud che però sottolinea di non odiare, anzi ha vissuto da piccolo in Molise e ci ha “vissuto benissimo”. E aggiunge: “La mia città preferita in assoluto è Napoli. Ho sempre avuto amici napoletani. E parlo benissimo il napoletano”.