Una lungo e dettagliato resoconto per denunciare le criticità in atto nelle strutture penitenziarie minorili della Campania: è l’iniziativa che ha assunto il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che si domanda e domanda le ragioni per cui “a guidare il Centro di Giustizia Minorile della Campania sia stato chiamato uno psicologo della Asl, sicuramente più utile a fronteggiare la situazione della precaria sanità pubblica nella regione piuttosto che gestire una realtà di cui immagino sappia ben poco”, come si chiede il segretario generale del SAPPE, Donato Capece.
“Ho segnalato al Capo del Dipartimento, Antonio Sangermano, le molte criticità emerse durante la stesura e la recente approvazione – ‘a maggioranza’ – del Protocollo d’intesa regionale del Centro di Giustizia Minorile della regione Campania, nonostante sia stato fatto presente che per gli attuali contenuti potrebbe dare luogo a futuri conteziosi legali, non essendo per altro stati nemmeno chiariti taluni aspetti relativi alla gestione del personale di Polizia Penitenziaria ivi assegnato”, spiega il sindacalista. “Nonostante, infatti, il Delegato Nazionale per i poliziotti penitenziari in servizio alla Giustizia Minorile, Ispettore Paolo Pace, avesse chiesto dei chiarimenti in ordine all’organizzazione del lavoro e, in particolare, evidenziato la verosimile incompatibilità nella assegnazione di incarichi emessi in favore di talune unità, il P.I.L. è stato sottoscritto senza aver verificato e chiarito se alcuni poliziotti vengano impiegati in posti di servizio nel pedissequo rispetto delle raccomandazioni dell’Autorità nazionale Anti Corruzione. Anzi, sempre da quanto appreso, sembrerebbe che non siano nemmeno state chiarite le azioni messe in atto ad oggi per evitare che possano verificarsi conflitti d’interessi”, evidenzia Capece, che ai vertici ministeriali ha anche segnalato la questione connessa all’assegnazione temporanea del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il Centro di Prima Accoglienza di Salerno, di prossima chiusura: “Era prevista una riunione a Roma per dove impiegare temporaneamente il personale che prestava servizio in detta articolazione. Riunione che però sembra non essere ancora essere stata calendarizzata: per cui suggeriamo che il personale fino ad ora posto in distacco presso il citato C.P.A. di Salerno torni ad essere assegnato presso le sedi di rispettiva assegnazione, mentre le altre 12 unità ivi assegnate in via ordinaria vengano celermente inviate in supporto operativo presso i gli II.PP.MM. di Airola e di Nisida”.
C’è infine un’ultima ma importante questione che intende evidenziare il SAPPE: “a guidare il Centro di Giustizia Minorile della Campania è stato chiamato uno psicologo della Asl. Ora noi ci chiediamo se davvero non c’era nessun altro dirigente, nell’ambito dell’Amministrazione della Giustizia minorile e di comunità, con una esperienza qualificata nel settore, per poter assolvere a questo incarico piuttosto che ricorrere ad un dirigente proveniente da un contesto in cui sarebbe sicuramente più utile a fronteggiare la situazione della precaria sanità pubblica nella regione”, conclude Capece.