Il virus è stato riscontrato in un lavoratore del settore lattiero-caseario che ha avuto contatti con bovini infetti.
Il paziente, come sintomo unico, presentava un’infiammazione agli occhi, ora è in isolamento e sotto trattamento antivirale. A contagiarlo è stato un ceppo di H5N1 altamente virulento che di recente ha imperversato fra le mucche da latte in 5 stati Usa. “Al momento non siamo a conoscenza di contatti stretti” del nuovo caso “che abbiano manifestato sintomi”, ha precisato Kevin Griffis, portavoce dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc).
Per gli Stati Uniti si tratta del secondo caso di influenza aviaria nell’uomo, dopo il contagio segnalato nel 2022 in Colorado, in un addetto all’abbattimento di pollame. Il nuovo caso – hanno assicurato le autorità sanitarie – non cambia il livello di rischio per la popolazione generale, che resta basso. E’ invece maggiore nelle persone esposte per ragioni professionali a uccelli o altri animali potenzialmente infetti.
E’ la prima volta che un’influenza aviaria viene identificata nei bovini da latte negli Usa, ha spiegato l’American Veterinary Medical Association. Un elemento che rappresenta per gli esperti un cambiamento preoccupante. Anche altri animali noti per essere sensibili al virus potrebbero aver portato l’aviaria negli allevamenti da latte. Per ora non è possibile escludere che il virus si diffonda da mucca a mucca. Sebbene il virus sia spesso fatale negli uccelli, sembra che causi malattie relativamente lievi nei bovini.