Le prime luci dell’alba hanno gettato luce su un oscuro affare che ha scosso le fondamenta delle elezioni amministrative del 2023 a Cercola, provincia di Napoli. Sette individui sono stati arrestati in seguito a un’inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Torre Del Greco, che hanno operato su vasta scala, estendendo le loro indagini anche nei territori di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio.
Al centro dell’inchiesta si trova Cercola, dove le elezioni hanno lasciato emergere un intricato sistema di scambio elettorale politico mafioso. Sei degli arrestati sono stati condotti direttamente in carcere, mentre uno è stato posto agli arresti domiciliari.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il tariffario per l’acquisto dei voti era ben definito: trenta euro per ogni voto durante la prima tornata elettorale, e venti euro per il ballottaggio successivo. Questa pratica, resa evidente da intercettazioni condotte dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, ha gettato luce su un sistema corrotto che ha minato la legittimità delle elezioni amministrative del maggio 2023.
Tuttavia, nonostante alcuni degli indagati avessero investito considerevoli somme di denaro per garantirsi il sostegno elettorale, si sono lamentati dell’esito negativo: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”. Queste parole, catturate dalle intercettazioni, rivelano la delusione di coloro che speravano di influenzare il risultato elettorale attraverso mezzi illeciti.
L’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), con i sostituti Henry John Woodcock e Stefano Capuano alla guida, ha messo in luce una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso nel comune vesuviano. Tra gli arrestati, spiccano nomi legati a famiglie mafiose, come la figlia di un boss ergastolano, che al momento dei fatti era rappresentante di lista, e una candidata con legami familiari con il clan De Micco. Anche il fratello di quest’ultima, consigliere in una municipalità di Napoli, è stato coinvolto, insieme al padre.
Le elezioni amministrative del 14 e 15 maggio 2023, seguite dal ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno, sono finite al centro delle indagini condotte dalle autorità competenti, che hanno raccolto prove concrete di una sistematica compravendita di voti per influenzare il risultato elettorale a proprio vantaggio.