Esimia Provveditrice Dott.ssa Fiorella Pagliuca,con la presente a rappresentarLe una situazione presentata si nei luoghi istituzionali dell’istituto Comprensivo di Aiello del Sabato.La settimana scorsa abbiamo appreso, da interviste e da diversi articoli la chiusura al dialogo da parte della dirigente, rispetto ad un incontro chiesto dalla madre di una bambina diversamente abile iscritta in una delle due terze del plesso sito in via Croce n.1.Da quanto appreso emerge una semplice e comprensibile richiesta di un genitore ad accompagnare la propria figlia in gita sull’autobus, organizzata per il 2 maggio per le due terze di Aiello e le due terze di Cesinali.Si rappresenta altresì che la bambina ha una disabilità motoria ed è affetta da una forma di epilessia, condizione comprovata da documentazione medica ufficiale.La madre non è stata ne’ ascoltata né ricevuta nonostante avesse inviato una pec formale con la quale richiedeva l’accompagnamento sul bus e un incontro mai tenutosi.È doveroso rappresentarLe che la madre ha ricevuto per le vie brevi da altri rappresentanti dell’Istituito un diniego a salire sull’autobus, mentre la dirigenza avrebbe proposto la possibilità di seguire il bus con la propria auto, ed eventualmente, in caso di malaugurata emergenza, somministrare il farmaco.Le chiedo di verificare il comunicato stampa con cui la dirigente ha risposto, e nella forma e nel contenuto, inviato per le vie brevi al giornalista Enzo Costanza, di valutarlo ed eventualmente intervenire sulla scala gerarchica.Riteniamo che le scelte dovrebbero essere mosse dall’ascolto e dall’empatia. Sottoponiamo alla sua attenzione la circostanza per cui l’uscita didattica è stata annullata solo per le due terze di Aiello, negando l’opportunità non solo alla bambina in questione ma ad oltre 20 alunni di Aiello.Non abbiamo registrato considerazioni da altri organi istituzionali, come ad esempio il Consiglio d’Istituto.Noi come associazione presente sul territorio anche a tutela di tali fragilità le chiediamo di intervenire nel breve tempo perché ci riteniamo tutti coinvolti, soprattutto al fine di ripristinare l’ascolto e il confronto tra le parti.