Le indagini, iniziate subito dopo il macabro ritrovamento, hanno portato all’arresto della nonna del piccolo, accusata di omicidio. Le prove decisive sono arrivate grazie alle telecamere di sorveglianza della zona, che hanno ripreso i momenti cruciali prima dell’abbandono del bimbo.
Le telecamere hanno catturato le immagini della donna mentre si aggirava nei pressi degli scogli con uno zaino sospetto. La sequenza registrata mostra chiaramente la nonna che si dirige verso la zona isolata, un luogo difficile da raggiungere e raramente frequentato. La donna è stata vista fermarsi, aprire lo zaino e lasciare il suo contenuto tra le rocce. Solo in seguito si è scoperto che all’interno dello zaino c’era il corpo senza vita del neonato.
Le riprese hanno mostrato la donna partire dalla sua abitazione con lo zaino, prendere un autobus e poi proseguire a piedi fino alla scogliera. Ogni tappa è stata attentamente esaminata, confermando la sua presenza nei luoghi indicati.
Con queste prove schiaccianti, la polizia ha proceduto all’arresto della donna, accusandola di omicidio volontario. Durante l’interrogatorio, la nonna ha fornito versioni contraddittorie e non è riuscita a spiegare in modo convincente il motivo della sua presenza sugli scogli con lo zaino. Le incongruenze nel suo racconto hanno ulteriormente rafforzato l’accusa nei suoi confronti.