Mentre proseguono le ricerche del 25enne ancora disperso nelle acque del fiume Natisone, la Procura della Repubblica di Udine ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. La decisione è stata presa dopo il ritrovamento dei corpi di Bianca Doros e Patrizia Cormos, le due giovani annegate, che sono attualmente nella camera ardente al cimitero urbano di San Vito a Udine. L’autopsia ha confermato che la causa della morte è stata l’annegamento.
Le Chiamate di Patrizia al 112
Secondo quanto dichiarato dal Procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, Patrizia Cormos aveva effettuato quattro chiamate al 112. Purtroppo, l’ultima chiamata non ha ricevuto risposta. Durante una conferenza stampa, il procuratore ha spiegato che “abbiamo aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. In queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo.”
Gli Obiettivi dell’Inchiesta
L’obiettivo principale dell’inchiesta è verificare la tempestività e l’efficacia dei soccorsi. “Condurremo tutti gli accertamenti del caso, per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi”, ha affermato Lia. Ha sottolineato che, al momento, non ci sono elementi specifici che indichino un ritardo o negligenza nei soccorsi, ma che le verifiche sono ancora in fase iniziale.
Il procuratore ha inoltre chiarito che l’apertura dell’inchiesta è una procedura tecnica necessaria per garantire una completa ricostruzione dei fatti. “Esiste, in natura, anche la tragica fatalità”, ha detto, aggiungendo che la scelta di aprire l’inchiesta è stata fatta “per poter svolgere tutti gli accertamenti necessari”.
Le Aree di Indagine
Le indagini si concentreranno su vari aspetti, tra cui l’uso dell’elicottero per i soccorsi, la presenza e la visibilità della cartellonistica che avvisa del divieto di balneazione e del pericolo di annegamento, e le tempistiche dall’invio del primo allarme all’arrivo dei soccorritori.
“Verrà verificato tutto”, ha concluso il procuratore Lia, “acquisito e vagliato. Sia il discorso dell’elicottero utilizzato per i soccorsi, sia la cartellonistica che avvisa del divieto di balneazione e del pericolo di annegamento, sia soprattutto le tempistiche dal primo allarme all’arrivo dei soccorritori”.
L’inchiesta mira a fare luce su ogni aspetto della vicenda per garantire che, se ci sono state negligenze, queste vengano adeguatamente identificate e affrontate.