Un duplice omicidio scuote il Casertano, lasciando tutti sotto shock. Nel primo pomeriggio di oggi, i fratelli Marco e Claudio Marrandino, rispettivamente di 40 e 29 anni, sono stati brutalmente uccisi a Orta di Atella. Marco, avvocato di professione e noto politico locale, era stato presidente del Consiglio comunale di Cesa. Claudio, invece, era un imprenditore nel settore edile. Entrambi incensurati, erano figure ben conosciute e rispettate nel loro paese d’origine, Cesa.
I carabinieri di Marcianise e quelli del Comando provinciale di Caserta, sotto la guida del colonnello Manuel Scarso, sono impegnati in una complessa indagine per far luce sui motivi dietro questa tragedia. Le prime ricostruzioni parlano di un alterco tra le vittime e un operaio di 53 anni, anche lui di Cesa e senza precedenti penali, culminato in un dramma. Gli spari sono risuonati lungo la strada tra Orta di Atella e Succivo, nei pressi dell’uscita dell’asse mediano, dove un equipaggio dei carabinieri, che pattugliava la zona, ha scoperto i corpi dei fratelli e ha arrestato l’assassino in fuga.
Numerose ipotesi sono al vaglio degli investigatori. Una delle più accreditate riguarda dissidi di natura economica, forse legati a una vendita in un’asta giudiziaria. Tuttavia, non si escludono altre possibilità, tra cui un raptus improvviso per questioni di viabilità o un delitto calcolato per motivi più complessi.
Il contesto locale e le recenti tensioni in zona alimentano ulteriori speculazioni. Il duplice omicidio si è verificato a poche ore dall’arresto di Emanuele Libero Schiavone, figlio del noto capoclan pentito Francesco Schiavone. Inoltre, nei giorni precedenti, si sono registrati diversi episodi di violenza nel Casertano, inclusi raid con colpi d’arma da fuoco contro la casa della famiglia Schiavone a Casal di Principe, avvenuti poco prima delle elezioni locali.
Gli inquirenti stanno interrogando vari testimoni per ricostruire la dinamica esatta dei fatti. Secondo alcune testimonianze, i fratelli Marrandino erano a bordo di una BMW bianca quando l’operaio li ha raggiunti con la sua vettura. Durante un acceso litigio, Claudio sarebbe stato colpito e ucciso all’interno dell’auto, mentre Marco sarebbe stato freddato mentre tentava di fuggire.
Nonostante inizialmente si sia pensato a un agguato di stampo camorristico, nessuno dei coinvolti risulta avere legami con la criminalità organizzata. Tuttavia, la concomitanza con gli eventi legati al clan Schiavone mantiene aperta ogni pista investigativa.