Un altro episodio di violenza scuote Napoli: questa mattina un uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel quartiere di Ponticelli. La vittima, Emanuele Pietro Montefusco, 48 anni, è stata colpita in via Argine. Nonostante le informazioni siano ancora parziali, i carabinieri sono intervenuti rapidamente per indagare.
Secondo le prime indagini, l’omicidio avrebbe radici camorristiche. Montefusco era noto alle forze dell’ordine per i suoi legami con il clan De Luca Bossa, occupandosi di spaccio di droga per conto del gruppo di Luigi Austero. Un arresto del 2017 per spaccio di crack conferma il suo coinvolgimento in attività illecite. Tuttavia, negli ultimi tempi, Montefusco era visto vendere rotoli di carta proprio nella via dove è stato assassinato.
Le autorità sospettano che il movente dell’omicidio sia legato alla parentela con suo fratello Salvatore Montefusco, detto “Zamberletto”, un ex affiliato del clan Sarno passato poi ai De Luca Bossa. Salvatore aveva cercato di far ritrattare gli ex boss di Ponticelli quando decisero di collaborare con la giustizia. L’agguato di oggi potrebbe essere una rappresaglia per un tentato omicidio avvenuto lo scorso marzo, culminato in un incidente stradale che ha gravemente ferito due uomini.
Questo omicidio sembra riaccendere le ostilità tra i clan del quartiere orientale di Napoli. Da una parte ci sono i De Micco-De Martino, dall’altra i De Luca Bossa-Minichini-Casella. Questi gruppi sono in guerra da anni, con scontri che si intensificano spesso durante l’estate. Già il 9 luglio dell’anno scorso, un agguato aveva visto il boss Ciro Naturale, reggente del clan De Micco, bersaglio di un attacco. Dopo alcuni mesi di tregua, la faida è ripresa con azioni pianificate dai De Luca Bossa contro Naturale.
La violenza non si è limitata alle sparatorie: l’uso di esplosivi ha caratterizzato la faida, come dimostra l’autobomba esplosa in via Virginia Woolf il 27 luglio 2022. In seguito a quell’episodio, sei membri del clan De Luca Bossa furono arrestati per vari reati, tra cui il possesso di armi ed esplosivi. Le indagini portarono all’identificazione dei mandanti e degli esecutori materiali dell’attentato.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha espresso seria preoccupazione per il nuovo episodio di violenza, ribadendo l’importanza del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura nel contrastare queste dinamiche criminali. La situazione sarà esaminata nel prossimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di adottare misure efficaci per garantire la sicurezza dei cittadini e promuovere lo sviluppo della città.