La cittadina di Quarto, situata nella città metropolitana di Napoli, è al centro di una crisi energetica che ha esasperato i suoi abitanti. I frequenti blackout, che si ripetono ormai da anni, sono diventati insostenibili soprattutto durante l’estate, quando le alte temperature e l’afa rendono ancora più critico l’interruzione della corrente elettrica.
Sui social media, e in particolare nel gruppo Facebook “Quarto al buio”, i cittadini condividono quotidianamente le loro difficoltà e puntano il dito contro l’ENEL. I problemi segnalati sono numerosi: elettrodomestici danneggiati, impossibilità di utilizzare climatizzatori, caldaie fuori uso, allarmi che suonano ininterrottamente, e difficoltà nello smart-working.
Francesco Emilio Borrelli, deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, e Davide Secone, consigliere comunale del Sole che Ride, denunciano da tempo la situazione. “Abbiamo un problema serio che si ripresenta ogni estate”, afferma un residente. “La corrente fornita è insufficiente per le necessità del paese, causando guasti continui e costringendoci a vivere ore e ore senza elettricità”.
Le conseguenze di questa situazione sono gravi. I cittadini sono costretti a vivere a lume di candela, con difficoltà nelle attività quotidiane come cucinare e lavarsi. I commercianti, in particolare ristoranti e bar, subiscono perdite economiche significative a causa di frigoriferi e freezer che smettono di funzionare, con merce che deve essere gettata via. Anche chi necessita di terapie mediche che richiedono elettricità, come l’aerosol, è fortemente penalizzato.
“Questa situazione è intollerabile e da medioevo,” commentano Borrelli e Secone. “Nonostante le proteste e le denunce, gli interventi dell’ENEL non sono sufficienti. I generatori aggiuntivi non riescono a reggere il carico di lavoro necessario ad alimentare la città, e i disagi continuano”.
La crisi energetica di Quarto è un riflesso dell’urbanizzazione selvaggia e della mancanza di programmazione che ha caratterizzato l’area metropolitana di Napoli. “Chiediamo che i responsabili di questi disservizi rispondano dei loro errori e risarciscano i cittadini e gli esercenti danneggiati”, concludono Borrelli e Secone.