Un pomeriggio di terrore si è trasformato in un esempio di straordinaria solidarietà e coraggio collettivo. Martedì 23 luglio, intorno alle 14:30, due ragazzine di circa 15 anni sono state tratte in salvo dai bagnanti a Licola, grazie a una serie di interventi tempestivi e a una catena umana che ha permesso di superare le insidie del mare agitato.
L’allarme è stato dato da Stefano Esposito, un carabiniere fuori servizio, che si è accorto delle difficoltà delle giovani in mare. Senza esitazione, Esposito si è tuffato per soccorrerle, seguito immediatamente dal padre delle due sorelle e da alcuni bagnanti. Tuttavia, le onde erano troppo forti e le forze dei singoli non bastavano per riportare le ragazze in sicurezza.
È stato allora che è emersa la vera forza della comunità. Diversi bagnanti presenti sulla spiaggia hanno compreso la gravità della situazione e hanno formato una catena umana per affrontare le onde e raggiungere le ragazze in difficoltà. Grazie a questo sforzo collettivo, le due adolescenti sono state finalmente riportate a riva.
“C’è stato un grande spavento da parte di tutti perché il mare era agitato. Io appena mi sono accorto di ciò che stava accadendo mi sono subito tuffato per andare incontro alle due ragazze. Per fortuna anche le altre persone hanno capito ed hanno formato una catena umana. In questo modo siamo riusciti a salvarle,” ha raccontato il signor Esposito, ancora scosso dall’accaduto ma visibilmente sollevato.
Le ragazzine, sebbene turbate dall’episodio, stanno bene e non hanno riportato gravi conseguenze. Il loro salvataggio è stato reso possibile non solo dal coraggio individuale, ma soprattutto dalla prontezza e dall’unità dei bagnanti che hanno dimostrato come, in momenti di emergenza, la collaborazione possa fare la differenza tra la vita e la morte.
Alla fine, tutto è bene quel che finisce bene. Le ragazze sono salve e, grazie al coraggio di Stefano Esposito e alla generosità dei bagnanti, oggi possono raccontare una storia di speranza e umanità.