Cadono le accuse di camorra per l’ex sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, e per gli altri amministratori indagati. Il Comune era stato sciolto nel 2022 per presunte infiltrazioni camorristiche, ma ora la giustizia ha archiviato le accuse, chiudendo un capitolo difficile per l’amministrazione torrese.
L’ex sindaco Vincenzo Ascione è stato prosciolto dalle accuse di camorra. Il GIP del tribunale di Napoli ha disposto l’archiviazione delle accuse non solo per Ascione, ma anche per il suo vice Luigi Ammendola, il responsabile dell’ufficio tecnico Nunzio Ariano, l’ex presidente del consiglio comunale Rocco Manzo e gli ex assessori Luisa Refuto e Gioacchino Langella.
L’archiviazione era stata richiesta dalla stessa Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). Secondo le motivazioni riportate dagli inquirenti, si sarebbe trattato di “episodi di malcostume nella gestione amministrativa del Comune di Torre Annunziata”, non di infiltrazioni camorristiche.
Il Comune di Torre Annunziata era stato sciolto nel 2022 dopo le dimissioni del sindaco e di buona parte dei consiglieri comunali, a seguito di presunti rapporti di alcuni amministratori con Salvatore Onda, nipote di un esponente del clan Gionta. Inoltre, l’arresto di Nunzio Ariano e Luigi Ammendola per una vicenda di corruzione e tangenti su alcuni appalti aveva aggravato la situazione.
La decisione del GIP rappresenta una svolta importante per il futuro del Comune di Torre Annunziata, liberando gli ex amministratori da gravi accuse che avevano gettato un’ombra sull’intera amministrazione.