In un video pubblicato sui social, Pino Grazioli, noto per le sue prese di posizione contro la criminalità organizzata, ha rilasciato dichiarazioni forti riguardo all’omicidio di Andrea Covelli, il giovane disabile ucciso a Pianura, Napoli. Grazioli ha accusato apertamente Emanuele Marsicano, ritenuto affiliato a un clan camorristico locale, di essere coinvolto nell’uccisione del ragazzo.
Nel video, Grazioli ha denunciato una serie di abusi ed estorsioni subite da Andrea, che spesso veniva fermato e costretto a consegnare piccole somme di denaro a Marsicano e al suo gruppo. Secondo Grazioli, il rifiuto del giovane di continuare a subire queste pressioni avrebbe scatenato l’ira dei suoi aguzzini, portando al suo sequestro e alla tragica esecuzione.
Grazioli ha citato intercettazioni nelle quali Marsicano avrebbe dichiarato frasi come “lo spremo come un limone,” riferendosi proprio a lui, Grazioli. Ha inoltre accusato il presunto affiliato di vantarsi della capacità di “trasformare Pianura in Baghdad,” un’allusione alla violenza che il clan sarebbe pronto a scatenare nel quartiere.
Grazioli ha lanciato un appello per una punizione esemplare nei confronti dei responsabili, invocando l’ergastolo per coloro che avrebbero privato della vita un ragazzo descritto come “bravissimo” e privo di colpe. Le sue parole sono rivolte anche alla comunità locale, spesso soggiogata dall’omertà, chiedendo di non chiudere gli occhi davanti a episodi così gravi.