Un tragico incidente sul lavoro ha avuto luogo ieri sera, lunedì 24 marzo 2025, a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, dove un operaio di 51 anni ha perso la vita. Nicola Sicignano, originario di Vico Equense in Costiera Sorrentina e residente a Gragnano, stava lavorando su un nastro trasportatore nella linea di smaltimento rifiuti quando, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe rimasto incastrato con il braccio e la testa nel macchinario.
Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Le gravi ferite e le lesioni riportate gli sono state fatali. Sicignano, che aveva appena festeggiato il suo 51° compleanno il 10 marzo scorso, lascia la moglie e due figli adolescenti.
L’incidente è avvenuto nello stabilimento di smaltimento rifiuti situato in via Casoni Marna, all’altezza del civico 85, nel comune di Sant’Antonio Abate. Il 51enne lavorava per una ditta locale di smaltimento rifiuti e si trovava nel proprio turno quando è avvenuto l’incidente mortale.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, insieme al Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, al NIL di Napoli e all’ASL di Napoli. È stata avviata un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha disposto il sequestro della salma per l’autopsia. L’area è stata posta sotto sequestro, e le indagini sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. I carabinieri hanno già acquisito le prime testimonianze e stanno cercando eventuali immagini dalle telecamere di sorveglianza.
Purtroppo, quello di Nicola Sicignano è l’ennesimo caso di “morte bianca” registrato in Campania dall’inizio del 2025, una tragedia che riaccende l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, un aspetto spesso trascurato in molte realtà lavorative.