Il Consiglio dei ministri si è riunito per quasi due ore per discutere e approvare importanti provvedimenti, tra cui riforme sulla cittadinanza, la gestione dei centri hotspot in Albania e la pianificazione dell’anno scolastico 2025-2026, con l’introduzione di norme contro i cosiddetti ‘diplomifici’.
Uno dei temi principali affrontati è stato la riforma della cittadinanza per i discendenti di italiani residenti all’estero. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha spiegato che il governo ha approvato un decreto legge accompagnato da due disegni di legge per modificare le modalità di acquisizione della cittadinanza italiana. La nuova normativa stabilisce che gli italo-discendenti nati all’estero saranno automaticamente cittadini italiani, ma solo fino alla seconda generazione, ovvero per figli e nipoti di cittadini italiani. Per ottenere la cittadinanza, sarà necessario dimostrare il legame con l’Italia, rispettando specifici requisiti di residenza. Gli italo-discendenti che nasceranno in Italia, o che prima della loro nascita avranno avuto uno dei genitori residenti nel paese per almeno due anni continuativi, acquisiranno la cittadinanza italiana senza dover avviare pratiche aggiuntive.
L’intento della riforma è quello di rinforzare il legame con l’Italia, limitando gli abusi che, secondo il ministro, si sono verificati in passato, con richieste di cittadinanza da parte di persone che non avevano un reale interesse. Tajani ha sottolineato come l’aumento delle richieste, in particolare dall’Argentina e dal Brasile, abbia messo sotto pressione le amministrazioni locali e i consolati italiani, portando anche alla necessità di revocare cittadinanze per casi di abuso. Il decreto, che è entrato in vigore subito dopo la riunione, stabilisce che non sarà più possibile richiedere la cittadinanza secondo le vecchie norme e che le domande pendenti saranno esaminate in base ai nuovi criteri.
Un altro provvedimento riguarda la gestione dei centri hotspot in Albania, dove il governo italiano sta aspettando la sentenza della Corte di giustizia europea sui cosiddetti ‘Paesi sicuri’. Tale decisione, che segue un impasse legale dopo il parere negativo dei giudici italiani sui trattenimenti dei migranti, dovrebbe permettere la riattivazione delle strutture in Albania per la gestione dei flussi migratori.
Infine, il Consiglio dei ministri ha esaminato il decreto per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e ha stabilito le linee guida per l’avvio dell’anno scolastico 2025-2026. Tra le principali novità, un’iniziativa per combattere i cosiddetti ‘diplomifici’, ovvero scuole e istituti che rilasciano diplomi senza che gli studenti abbiano seguito un percorso di studio regolare.
Il ministro Tajani ha concluso la conferenza stampa ribadendo l’importanza di rendere la cittadinanza italiana un’opportunità seria e ben regolamentata, affinché non venga sfruttata per scopi non legittimi, come nel caso del cosiddetto ‘turismo sanitario’. Il governo ha quindi deciso di aumentare le spese per ottenere la cittadinanza, con una proposta che prevede un costo di 700 euro, destinato a ridurre il carico di lavoro dei comuni e dei consolati.