Pino Grazioli ha lanciato un appello disperato alla Procura di Napoli, chiedendo un’azione immediata sul suo caso che lo vede coinvolto in una lunga e dolorosa battaglia legale. Grazioli, che ha presentato ben 12 denunce nei confronti di Rosario Salviucci e di altre persone coinvolte in comportamenti illeciti, si trova ora costretto a fare una 13ª denuncia, senza che le autorità competenti sembrino muoversi con la necessaria urgenza.
Nel suo sfogo, Grazioli denuncia la continua diffamazione a suo danno, che si verifica sui social network e nel mondo reale. Un’accusa grave, che include anche episodi di stalking e minacce, con Salviucci che, secondo quanto affermato da Grazioli, sarebbe coinvolto in attività sospette legate alla pedopornografia, e che starebbe tentando di manipolare la situazione a suo favore, minacciando e mettendo a rischio la vita della figlia di Grazioli.
Nonostante l’intervento ripetuto delle forze dell’ordine, che sembrano essere ormai in difficoltà nel gestire la situazione, nonostante svolgano il loro dovere con grande attenzione, Grazioli si sente abbandonato dalle istituzioni. La sua denuncia si estende anche alla gestione delle indagini, che a suo parere non ha prodotto i risultati attesi
Con la sua richiesta rivolta al magistrato di Napoli, Grazioli spera che venga presa una posizione ferma, chiedendo un intervento decisivo per fermare quello che descrive come un “flusso incontrollato di delinquenza” che sta mettendo in pericolo la sua famiglia. A suo dire, il rischio non è solo per la sua integrità, ma per quella di molte altre persone coinvolte, tra cui donne e bambini.
In un momento di disperazione, Pino Grazioli afferma che le autorità non possono continuare a ignorare la gravità della situazione e che la giustizia deve fare il suo corso prima che sia troppo tardi. Il suo appello è un grido di aiuto che solleva interrogativi sulla risposta del sistema giudiziario e sulla protezione dei cittadini contro minacce gravi e comportamenti criminali.