In un’aula Paolo VI gremita da circa cinquemila giornalisti e operatori dei media di tutto il mondo, Papa Leone XIV ha tenuto oggi il suo primo discorso ufficiale ai rappresentanti della stampa internazionale, lanciando un appello forte e chiaro per una comunicazione che promuova la pace e respinga ogni forma di conflitto verbale.
“Scegliete con coraggio una comunicazione di pace. Evitiamo la guerra delle parole, disarmiamo le parole e disarmeremo la Terra”, ha detto il Pontefice, sottolineando la responsabilità che ogni comunicatore ha nel costruire — o distruggere — ponti di dialogo e comprensione.
Papa Leone XIV ha messo in guardia dal rischio di una comunicazione aggressiva, piegata alla ricerca del consenso o dominata dalla logica della competizione: “Non cercate consensi a tutti i costi. Non bisogna separare la ricerca della verità dall’amore. La pace comincia da ognuno di noi: da come guardiamo, ascoltiamo, e parliamo degli altri”.
Il discorso ha toccato anche i grandi temi della contemporaneità, tra cui l’uso dell’intelligenza artificiale nei media. “L’intelligenza artificiale ha un potenziale immenso, ma servono responsabilità e discernimento. Va orientata al bene comune”, ha affermato il Papa, ricordando che la comunicazione deve essere al servizio dell’umanità e non uno strumento di manipolazione.
Un richiamo forte è arrivato anche sul valore dell’informazione libera: “Solo popoli informati possono fare scelte libere”, ha detto il Pontefice, esprimendo la solidarietà della Chiesa ai giornalisti incarcerati nel mondo per aver raccontato la verità. “Chiediamo la loro liberazione”.
Il Papa ha invitato a “purificare la comunicazione da pregiudizi, odio, fanatismo e aggressività” e a “raccogliere la voce dei deboli”, trasformando il giornalismo in uno strumento di dignità e giustizia sociale.
Al termine dell’incontro, Papa Leone XIV ha salutato calorosamente molti presenti, firmando autografi — anche su una palla da baseball, sport che ama sin da quando viveva a Chicago — e scherzando con una giornalista vestita di bianco: “Perfetti per una foto, sembriamo in coordinato”, ha detto sorridendo.
L’intervento del Papa ha lasciato il segno non solo per i contenuti, ma per il tono umano e diretto. Un pontefice che si conferma vicino alla realtà, consapevole della potenza della parola e della missione di chi ogni giorno racconta il mondo.