I due indagati avrebbero prelevato in strada una persona incapace per infermità, costringendola con la forza a salire sull’autovettura in loro uso, coprendole la bocca per impedirle di chiedere aiuto e mettendole un braccio intorno al collo per vincerne la resistenza, i due l’avrebbero, quindi, condotta presso l’abitazione di uno di loro, privandola delle chiavi casa e del cellulare e trattenendola contro la sua volontà per circa due ore.
All’interno dell’abitazione, il disabile sarebbe stato schernito dai presenti con termini ingiuriosi, gettato nella piscina di casa e costretto con la forza a rimanervi nonostante non sapesse nuotare e gridasse più volte di non riuscire a respirare. Nell’occasione gli indagati avrebbero procurato lesioni personali in diverse parti del corpo alla vittima, che, al termine di tale condotta di privazione della libertà personale, veniva abbandonata in un fondo agricolo”,
Le indagini, svolte dalla Polizia di Stato hanno consentito di arrivare con elevata probabilità, all’identificazione degli attuali indagati come autori del sequestro di persona e delle lesioni personali. Per entrambi gli indagati contestata l’aggravante dei motivi abietti e futili, con l’esclusivo fine di diletto.
Ad uno dei due indagati è stata applicata la misura cautelare notificata in carcere, in quanto già ristretto presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale nell’ambito di un altro procedimento penale.