I tre, il titolare dell’azienda di 51 anni, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di 50 anni e l’operaio 64enne, sono stati uccisi dall’onda d’urto provocata dalla deflagrazione del silos degli oli esausti, struttura dove stavano effettuando attività di manutenzione, ma non di quelle considerate di routine. L’azienda è stata posta sotto sequestro e ad inizio settimana si terrà l’autopsia sui corpi dei tre lavoratori.
Un fascicolo di reato per omicidio colposo plurimo è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Un eventuale errore umano, ma si tratta di uno degli aspetti al centro dell’inchiesta, potrebbe essere correlato alla mancata di decompressione dei gas, che ne avrebbe -se attivata- ridotto la pressione impedendo ad una scintilla di innescare l’esplosione.