Fingendosi maresciallo dei carabinieri chiama la vittima per informarla che suo figlio è stato coinvolto in un incidente e rischia la reclusione.
Comincia così una telefonata intercettata dai carabinieri, quelli veri, nell’ambito di un’operazione che ha visto l’arresto di 21 persone indagate per truffa ai danni di anziani. La Procura di Napoli ha alzato il velo su un sistema con base nel capoluogo partenopeo, sede di un call center da 500 telefonate al giorno, ma con vittime in almeno 10 regioni italiane.
Gli inquirenti hanno accertato 33 truffe, ma ritengono si tratti solo della punta dell’iceberg.
Stesso modus operandi della banda, un finto carabiniere o un finto avvocato contatta la vittima e racconta di un incidente capitato a un parente prossimo. Viene paventato il rischio di un arresto e di una conseguente detenzione che può essere scongiurata con il pagamento di una cauzione.
Prese alla sprovvista, le vittime sono spinte a mettere insieme soldi e oggetti preziosi da consegnare a un altro truffatore che giunge al domicilio della vittima dopo la telefonata.









