Dopo ore di alta tensione sembra essere più chiara la dinamica di ciò che è avvenuto tra i cieli di Polonia e Ucraina.
Durante l’attacco missilistico più grave lanciato dai russi – novanta missili in un solo giorno – un’esplosione nel villaggio polacco di Przewodov a pochi chilometri dal confine ha ucciso due persone alzando alle stelle la tensione. La Polonia ha messo l’esercito in stato d’allerta.
Tra Kiev e Mosca sono volate subito accuse reciproche, ma il presidente americano Biden aveva subito invitato tutti alla prudenza: “Improbabile che i missili siano partiti dalla Russia“.
Il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che il missile caduto in Polonia era molto probabilmente della contraerea ucraina e si è trattato di uno sfortunato incidente. Varsavia non chiederà l’attuazione dell’articolo 4 della Nato. “Non vi è alcuna indicazione che si tratti di un attacco intenzionale alla Polonia“, ha dichiarato Duda. “Molto probabilmente, si è trattato di un razzo S-300 di fabbricazione russa. Al momento non abbiamo prove che si trattasse di un missile lanciato dalla parte russa. Ci sono molte indicazioni che si sia trattato di un missile di difesa aerea, che purtroppo è caduto sul territorio polacco“, ha aggiunto. “Siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato“, ha precisato ribadendo che “non abbiamo prove circostanziali che ci permettano di concludere che si sia trattato di un attacco alla Polonia“.
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