Raffaele Lioce, ottant’anni, è stato cercato per più di due mesi ovunque, ma il suo corpo si trovava sempre nella sua abitazione al terzo piano di viale Mazzini a Foggia. L’uomo è stato ritrovato morto e sepolto dai rifiuti e dagli oggetti che raccoglieva per strada e accumulava in casa. È stata la ditta incaricata di svuotare l’appartamento a scoprire il corpo dell’80enne, poiché dalla sua abitazione uscivano solo topi e insetti.
Il 16 febbraio era stata presentata una denuncia di scomparsa, a seguito della quale la prefettura aveva avviato le ricerche. Il 17 febbraio, i vigili del fuoco avevano effettuato un primo sopralluogo, ma avevano trovato solo oggetti inutili. Ai vigili era stato difficile aprire la porta d’ingresso a causa dell’enorme quantità di rifiuti e oggetti che Raffaele, un accumulatore seriale, aveva accumulato in ogni stanza del suo appartamento di quattro vani, che misurava circa 120 metri quadrati.
I vicini erano esasperati dalla situazione igienico-sanitaria precaria e non erano riusciti a stabilire alcun tipo di contatto con il pensionato. Hanno lanciato numerosi appelli affinché ci fosse un intervento delle istituzioni, finendo addirittura al programma Chi l’ha visto. Tuttavia, solo da circa due settimane, su ordine del commissario prefettizio del Comune di Foggia, una ditta aveva iniziato a svuotare la casa, stanza dopo stanza, fino ad arrivare alla camera da letto. È proprio nella camera da letto che il cadavere di Raffaele è stato trovato, sotto il letto, quasi interamente sommerso dagli stessi oggetti che l’80enne accumulava patologicamente e dai quali non aveva mai fatto cenno di volersi separare. Nonostante una prima ispezione del cadavere abbia suggerito che fosse morto per cause naturali, è stata comunque disposta un’autopsia.