Le operazioni di ricerca dei due alpinisti britannici dispersi dal 1° gennaio sul massiccio dell’Adamello hanno portato al ritrovamento del corpo senza vita di uno dei due escursionisti. Il cadavere è stato individuato a circa 2.600 metri di quota, nella zona del Passo di Conca, sepolto sotto la neve.
I due alpinisti, Aziz Ziriat, 36 anni, e Samuel Harris, 35 anni, entrambi residenti a Londra, avevano pianificato un’escursione di Capodanno nelle Dolomiti, con l’intenzione di spostarsi da un rifugio all’altro. L’ultima comunicazione risale al 1° gennaio, quando hanno inviato ai familiari una foto panoramica.
L’allarme è stato lanciato il 6 gennaio, quando i familiari, preoccupati per il mancato rientro dei due alpinisti, hanno contattato le autorità italiane. Le operazioni di ricerca, condotte dal Soccorso Alpino, dalla Guardia di Finanza e dai Vigili del Fuoco, sono state inizialmente ostacolate da condizioni meteorologiche avverse, tra cui neve, nebbia e rischio valanghe.
Il corpo ritrovato è stato individuato grazie alle tracce registrate dal cellulare dell’alpinista. Le ricerche continuano per trovare il secondo disperso, con l’impiego di unità cinofile specializzate nella ricerca in valanga.
Le autorità stanno valutando la dinamica dell’incidente, mentre le famiglie dei due alpinisti sono state informate e sono giunte in Italia, supportate da psicologi specializzati.
La comunità alpinistica esprime profondo cordoglio per la tragedia e rinnova l’appello alla prudenza e alla preparazione adeguata nell’affrontare escursioni in alta montagna, specialmente durante la stagione invernale, quando le condizioni possono cambiare rapidamente e aumentare i rischi.