Alessia Pifferi, la donna sotto processo per aver aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, parla con il perito incaricato dalla Corte d’Assise di Milano per valutarne la sua capacità di intendere al momento dell’abbandono della figlia: «Penso che sia una cosa che non mi abbandonerà mai, ci penso spesso. Sì, mi sento una cattiva mamma e provo molto dolore e molta rabbia verso me stessa».
Una donna completamente dipendente dagli altri, e in particolare dagli uomini. Una personalità incapace di riconoscere, distinguere ed esprimere emozioni e sentimenti. In poche parole: caratterizzata da alessitimia che non si tratta di una vera e propria patologia ma uno stato psicologico in cui il soggetto non riesce a comprendere, ad elaborare in maniera cosciente le proprie emozioni. La Pifferi “ha tutelato i suoi desideri di donna rispetto ai doveri di accudimento materno verso la piccola Diana”si legge nelle conclusioni della perizia.