“Finché Alfredo respira dobbiamo lottare per lui. Ma se Alfredo muore questi vigliacchi e assassini devono pentirsi di quello che stanno facendo: dobbiamo fargliela pagare”.
Sono queste le parole che riporta ANSA sul caso Cospito, dove cui tutta l’Italia ha gli occhi puntati. A dichiarare queste frasi è Pasquale Valitutti, storico esponente anarchico, 76 anni, ha aperto oggi la manifestazione a Torino.
In piazza Solferino si sono radunate diverse centinaia di persone, molte delle quali provenienti da altre località italiane. Durante l’evento, Valitutti, storico esponente anarchico italiano, ha dichiarato: “Noi anarchici martelliamo contro il 41 bis da vent’anni e contro le carceri speciali da 40 anni. Dobbiamo lottare affinché Alfredo non muoia. Potremmo accettare una sconfitta militare, perché liberarlo è impossibile, ma non possiamo accettare una sconfitta politica”. Valitutti ha inoltre affermato che se Alfredo Cospito dovesse morire, i responsabili “verranno storicamente giustiziati dagli anarchici”. Questa è la sua personale opinione, ha precisato Valitutti, in risposta alle domande dei giornalisti presenti al raduno in corso a Torino.
Dopo il raduno, il corteo degli anarchici a Torino si è mosso da piazza Solferino, percorrendo via Pietro Micca e fermandosi sotto alla sede della Banca del Piemonte, dove alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni scuri e imbrattato i muri con scritte contro il 41 bis. Il corteo, composto da alcune centinaia di persone, era aperto dallo striscione “Al fianco di Alfredo, al fianco di chi lotta”. Durante la serata, sono stati lanciati grossi petardi e bombe carta dal corteo di anarchici nei pressi di Piazza Arbarello, causando atti vandalici contro un edificio e la rottura delle vetrate. Sono state anche scritte contro il ministro Nordio.
Il corteo, con centinaia di manifestanti, ha proseguito in via della Consolata, con atti vandalici contro numerosi edifici e negozi, chiusi su indicazione delle forze dell’ordine. Un’auto è stata danneggiata con il lancio di un tombino in ghisa, mentre l’obelisco monumento alle leggi Siccardi è stato imbrattato. I dimostranti hanno divelto un cartello stradale e lo hanno usato come ariete, tentando di accendere un fuoco con bancali di legno.