A cura di Angelita Ciccone
Alla vigilia del 25 Aprile, anniversario della Liberazione, all’Istituto “Don Milani” di Ariano Irpino, si è accesa una polemica dopo che un professore di musica ha chiesto agli alunni delle medie di portare lo spartito di “Faccetta nera” per cantarla in classe.
La richiesta ha suscitato reazioni accese sia all’interno che all’esterno della scuola, portando il preside a prendere provvedimenti disciplinari nei confronti del docente.La scelta del brano ha sollevato un’ondata di indignazione, poiché “Faccetta nera” è un inno associato al periodo fascista italiano. La richiesta dello spartito ha destato preoccupazione e malcontento tra i genitori degli studenti e la comunità locale, portando il preside a intervenire per mettere fine alla situazione.Il dirigente scolastico ha ribadito che la scuola e la società italiana si basano sui principi della Costituzione repubblicana, che sancisce i valori di democrazia, libertà e uguaglianza. In un chiaro atto di distanza dall’ideologia fascista, ha avviato una procedura disciplinare nei confronti del professore di musica, sottolineando l’importanza di promuovere una cultura antifascista e di rispettare i principi fondamentali della Repubblica.
La vicenda ha riacceso il dibattito sulla memoria storica e sull’importanza dell’educazione alla cittadinanza attiva nelle scuole italiane.La vicenda all’Istituto “Don Milani” di Ariano Irpino è un richiamo all’importanza di difendere i valori fondamentali su cui si fonda la nostra società e di educare le future generazioni affinché possano costruire un futuro di pace, democrazia e solidarietà.