La giornalista italiana Cecilia Sala, 29 anni, è stata arrestata a Teheran il 19 dicembre 2024 mentre svolgeva il suo lavoro di reporter. Sala, collaboratrice del quotidiano Il Foglio e della società di podcast Chora Media, si trovava in Iran con un regolare visto giornalistico.
Dopo l’arresto, è stata trasferita nella prigione di Evin, nota per ospitare detenuti politici e per le condizioni dure. Le autorità italiane, attraverso l’ambasciata a Teheran, sono immediatamente intervenute per monitorare la situazione e garantire il benessere della giornalista. Sala ha avuto la possibilità di effettuare due telefonate ai familiari e ha ricevuto una visita dall’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, che ha confermato le sue buone condizioni di salute.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato: “Auspico tempi brevi ma non dipende da noi”, sottolineando l’impegno del governo italiano nel lavorare con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Sala e ottenere il suo rilascio.
Cecilia Sala è una giornalista riconosciuta per le sue corrispondenze da zone di conflitto e per il suo impegno nel raccontare storie complesse da contesti internazionali. La sua detenzione ha suscitato preoccupazione nella comunità giornalistica e tra le organizzazioni per la libertà di stampa, che chiedono il suo immediato rilascio.
Le autorità iraniane non hanno ancora fornito spiegazioni ufficiali riguardo alle accuse mosse contro Sala. Il caso si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra l’Iran e i paesi occidentali, con preoccupazioni crescenti per la libertà di stampa e i diritti umani nel paese.