NOLA (NA) – Cinque persone, quattro uomini e una donna, sono destinatarie di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Nola su richiesta della Procura della Repubblica, eseguita nella mattinata del 27 maggio 2025 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di turbata libertà degli incanti, tentata estorsione, bancarotta fraudolenta patrimoniale, calunnia e favoreggiamento personale.
L’inchiesta ha avuto origine dalla denuncia di un privato cittadino, aggredito e minacciato di morte nell’ottobre 2023 mentre si stava recando presso lo studio di un curatore fallimentare per partecipare a un’asta giudiziaria indetta dal Tribunale di Nola. L’oggetto dell’asta era un terreno situato nel comune di Saviano. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’aggressione era finalizzata a dissuadere la vittima dal partecipare alla procedura competitiva, per favorire altri interessi.
Grazie alla dettagliata testimonianza fornita dalla vittima e alle successive indagini – condotte anche attraverso intercettazioni telefoniche e l’analisi di immagini di videosorveglianza – è stato possibile risalire all’identità degli aggressori. Tra questi figura il precedente proprietario del terreno e soggetti a lui legati, ritenuti responsabili di aver orchestrato un piano per alterare il regolare svolgimento dell’asta.
Durante le indagini è inoltre emerso che uno degli indagati, dopo la dichiarazione di fallimento della sua azienda, avrebbe continuato a esercitare la stessa attività economica utilizzando un’altra società, formalmente intestata a terzi ma di fatto riconducibile a lui. Un classico schema di bancarotta fraudolenta, secondo gli inquirenti, volto a eludere le conseguenze giuridiche del fallimento.
Una delle cinque persone indagate è stata trasferita nel carcere di Napoli Poggioreale, mentre gli altri quattro – tra cui una donna – sono stati posti agli arresti domiciliari. Come precisato dalla Procura, le misure cautelari sono state emesse nella fase preliminare dell’inchiesta e i destinatari devono essere considerati presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Le indagini proseguono per chiarire ulteriori eventuali responsabilità e per verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti.