Ancora eventi critici presso il carcere di Avellino. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Nella mattinata di ieri”, spiega il vicesegretario per la Campania Marianna Argenio, e dai dirigenti sindacali campani Evangelista/Vaia “un detenuto magrebino appartenente al circuito media sicurezza ha tentato di aggredire un poliziotto penitenziario spuntandogli in faccia e sull’uniforme. Solo grazie all’intervento immediato di altro personale del Corpo accorso, si è evitato il peggio”. La sindacalista segnala che la mancanza di posti presso il reparto isolamento, considerando l’aggressione tentata e la mancata richiesta di immediato trasferimento del detenuto in altre strutture penitenziarie, ha portato il personale a gestire il detenuto con colloqui protratti fino a tarda serata: “nonostante il tentativo da parte del personale di ripristinare l’ordine, il detenuto in questione, improvvisamente ha preso una bomboletta del gas e dopo averla forata si è cosparso il corpo del propano liquido e si è dato fuoco. Un agente nel tentativo di fermare l’azione violenta posta in essere dal detenuto, pericolosa per sé e per gli altri, è stato colpito all’occhio destro da una scheggia fiammante. Il poliziotto è stato costretto a ricorrere alle cure ospedaliere”.
Il Sappe chiede “il deflazionamento dei reparti detentivi (isolamento – sezione protetti – infermiera), ormai pieni e necessari per allocare sia soggetti che risultano di difficile gestione, sia per l’esecuzione dei procedimenti disciplinari ed a tutela della loro stessa incolumità e si si augura che il detenuto autore di tale, pericoloso e violento, evento critico venga immediatamente trasferito fuori regione”. Da accertare, poi, l’indiscrezione secondo la quale la Comandante di reparto: se ne sarebbe andata in piena emergenza, alle 16, quando tutti erano impegnati nella gestione del grave evento critico…
“Basta con queste barbare violenze, basta con queste gravi situazioni di rischio!”, tuona Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali, nuovi strumenti che migliorino il servizio della Polizia Penitenziaria, bodycam e Taser su tutti, nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali. La situazione nel carcere di Avellino e del personale di Polizia Penitenziaria che in esso lavora ogni giorno con grande abnegazione ma altrettanto seri pericoli, è veramente al mite della sopportazione. Le autorità amministrative e politiche non si sottraggano alle loro precise responsabilità per assicurare dignità e sicurezza a chi vi in carcere lavora e vi è detenuto”. “Prevediamo un’estate di fuoco se non si prenderanno immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?”. “Non è più rinviabile”, conclude il leader del SAPPE, che per questo si appella alle Autorità istituzionali e politiche, “dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.