I Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a una misura cautelare personale, emessa dal GIP di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nei confronti di 18 persone, indagate a vario titolo per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo, incentrata sul rione popolare “Poverelli” di Torre Annunziata.
Le indagini presero il via nel 2018 e in questi anni i Carabinieri hanno ricostruito nel dettaglio come veniva gestita la piazza di spaccio. A vendere la droga erano anche soggetti che all’epoca dei fatti erano già agli arresti domiciliari per altri reati, mentre dei minorenni venivano utilizzati per la consegna della droga a domicilio. Quando i clienti non pagavano, c’era chi si occupava della riscossione dei crediti: per gli inquirenti il compito era affidato ad alcuni degli indagati che erano in possesso di armi da fuoco.
Gli spacciatori, hanno appurato i militari, usavano espressioni convenzionali per aggirare le intercettazioni: nelle telefonate venivano usati termini come “ambasciata”, “caffè”, “coso” e “biscotto” e gli acquirenti venivano ricevuti in appartamenti protetti da sistemi di videosorveglianza abusiva; la cocaina veniva venduta in singole dosi, chiamate “pallini”, e anche a diverse decine di grammi alla volta.
Una delle persone soggetta all’ordine di cattura è riuscita a sfuggire, per il momento, al blitz. Mentre è risultato che 4 indagati sono anche percettori del Reddito di Cittadinanza.
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