Belgrado è stata teatro di un grave episodio di tensione politica, con una rissa scoppiata all’interno del Parlamento e il lancio di fumogeni che ha costretto a interrompere i lavori. L’incidente riflette il clima sempre più teso in Serbia, dove da mesi si susseguono proteste contro il governo, accusato di corruzione e autoritarismo
Da settimane, l’opposizione contesta i risultati delle ultime elezioni, denunciando brogli e mancanza di trasparenza. Le manifestazioni di piazza, spesso represse con durezza dalla polizia, hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini esasperati dal crescente controllo del governo sulle istituzioni democratiche.
L’episodio in Parlamento è avvenuto durante un’accesa discussione tra esponenti della maggioranza e dell’opposizione. La situazione è degenerata quando alcuni deputati sono venuti alle mani e sono stati lanciati fumogeni, provocando il caos in aula. Le forze di sicurezza sono intervenute per ristabilire l’ordine, mentre i lavori sono stati sospesi.
Il governo ha definito l’episodio un “attacco alla democrazia”, accusando l’opposizione di fomentare il disordine. Dal canto loro, i leader delle proteste denunciano una deriva autoritaria e chiedono nuove elezioni libere. La comunità internazionale osserva con preoccupazione gli sviluppi della crisi, mentre la Serbia si trova di fronte a una delle sue peggiori crisi politiche degli ultimi anni.